Oggi mi va di raccontarvi una storia…quella di un uomo che abbandona la sua casa e si mette in viaggio. Arriva in porti sconosciuti, conosce genti diverse, vede luoghi nuovi, per poi fare ritorno dopo qualche tempo alla sua abitazione; aprendone le porte l’uomo si accorge che qualcuno ne ha forzato le porte, mettendo a soqquadro le stanze, spostando mobili e oggetti, lasciando caos e subbuglio. La prima reazione dell’uomo è quella di fuggire via, quasi non riconoscendo più i luoghi del cuore…ma poi… Anche il nostro INFARTO ha fatto la stessa cosa. Eravamo via, presi dalla nostra vita e dal nostro viaggio, ma lui ha forzato le serrature, è entrato, e noi rientrando non abbiamo più riconosciuto nulla.” Niente, ora, potrà più essere uguale”, dice A. L’idea, adesso, è di abituarci a pensare che dai “luoghi del cuore” non ci si debba necessariamente allontanare, per ritornare alla vita. Forse occorre solo mettere un pò d’ordine. E’ un’illusione, quella di venir fuori dalla stanza…occorre allora starci dentro, al meglio delle possibilità. Il gruppo può servire a spostare quei mobili pesanti, adesso accumulati al centro della stanza. E continuiamo il viaggio insieme. Siamo grati a C.R.E.Attiva perchè ci offre questo “porto” in acque tranquille, dove fare approdo e riposare. Un luogo protetto, una “zona di conforto”, in cui diventa più semplice RACCONTARE la nostra avventura condivisa.