Il cambiamento di stile di vita seguente ad un infarto, il risveglio di situazioni traumatiche precedenti e la tendenza ad isolarsi dagli altri necessitano un ascolto ed una accettazione empatica e professionale della persona colpita da infarto, spostando l’attenzione dalla “malattia” alla “persona” per riattivare le risorse utili per la ripresa della quotidianità di vita.
Agitazione, incubi, flashback e cambiamenti d’umore negli infartuati. Dopo aver subito un infarto è facile che si sviluppino problemi caratteristici dello stress post-traumatico, suggerisce un nuovo studio dell’Università del Sussex (Uk). Il team di ricercatori guidati dalla dr.ssa Dr. Susan Ayers, ricordano come sia molto comune che dopo un infarto si verifichino situazioni come queste, dove il 16-18% dei pazienti mostra spesso agitazione, incubi, flashback e cambiamenti d’umore. Sono in molti poi a sviluppare altri sintomi come ansia, depressione fino ad arrivare a isolarsi dagli altri. I sintomi collegati allo stress post-traumatico, poi, possono scatenare ulteriori e più gravi attacchi di cuore, risvegliare precedenti traumi e causare problemi di salute mentale. Tutto ciò, sottolineano i ricercatori, può influire di molto sulla qualità della vita degli infartuati e pregiudicare il recupero dopo aver subito l’attacco di cuore. Allo stesso modo, può compromettere la salute nel futuro. Per la loro ricerca, gli esperti hanno esaminato 74 persone che avevano avuto un attacco di cuore negli ultimi tre mesi. Dai dati ricavati è emerso che una buona percentuale aveva sviluppato i sintomi da DPTS. È quindi molto importante che queste persone possano godere anche di un sufficiente supporto psicologico durante questo periodo e che siano monitorati costantemente per scongiurare seri problemi dopo l’infarto e nella fase di recupero. (Fonte: Lo studio è stato pubblicato sul “British Journal of Health Psychology”)